quinta-feira, 26 de fevereiro de 2015

renua difesa del dogma contro l’eresia di Ario, il quale nella sua concezione della Trinità sosteneva che il Figlio è distinto dal Padre non solo come persona, ma anche come sostanza, creato dal Padre e a lui inferiore. Alessandro provò a ricondurlo alla verità con dolcezza, dialogando fraternamente con lui in parecchi colloqui, ma tutto fu inutile, dal momento che Ario aveva ormai sedotto una parte del clero e del popolo. Verso il 320, Alessandro convocò un centinaio di vescovi di Egitto e di Libia per esaminare l’insegnamento dell’eretico, contro il quale fu pronunciato l’anatema. Ma costui, invece di sottomettersi, passò in Palestina cercando di screditare il patriarca e facendosi passare per perseguitato, riuscendo a convincere, tra gli altri, Eusebio di Cesarea ed Eusebio di Nicomedia; quest’ultimo riunì due sinodi per riabilitare Ario. Per risolvere la questione che si andava complicando fu convocato a Nicea nel 325 quello che fu il primo concilio ecumenico nella storia della Chiesa, al quale prese parte, nonostante l’età e la salute malferma, anche Alessandro insieme al diacono Atanasio, suo futuro successore. Ario fu nuovamente condannato e il Concilio elaborò un “simbolo” in cui di afferma che il Figlio è «Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre», come anche oggi si recita nel “Credo” della Messa. Il santo si rimise al lavoro per sanare le ferite provocate dall’eresia e dallo scisma, ma morì dopo soli cinque mesi nel 328.
Liturgia del giorno: Ester 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh/ Sal 137/ Mt 7,7-12
FAMIGLIACRISTIANA.IT
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